Le emozioni sono le funzioni fondamentali che muovono e motivano la nostra risposta agli stimoli del mondo. Come esseri viventi abbiamo il compito principale di sopravvivere. Le emozioni sono i nostri occhi, le nostre orecchie, sono la vista, l’udito, l’olfatto. Così la paura ci indica il pericolo, la rabbia l’ingiustizia, e così via.
Le emozioni sono quindi funzionali alla nostra sopravvivenza e hanno sempre una funzione positiva che dobbiamo comprendere.
La salute mentale
La salute mentale si fonda su due pilastri:
- l’autoregolazione, cioè la capacità di saper ascoltare, governare e regolare le proprie emozioni. Dimostro di avere una buona autoregolazione quando di fronte ad un evento negativo divento triste ma non mi blocco chiudendomi e vedendo tutto nero; nel caso invece di un evento positivo, sono felice e gioioso, continuando ad occuparmi delle mie cose, senza diventare euforico, ma rimango equilibrato.
- la capacità di costruire buone relazioni, e dico buone non a caso, perché molte persone si incastrano in relazioni tossiche e cattive che oscillano tra esaltazione e svalutazione, annientando chi le vive. Le buone relazioni nascono dalla capacità di rimanere equilibrato, di esprimere il proprio vissuto emotivo con autocontrollo, alle persone care, agli amici, agli sconosciuti.
L’importanza dei “no”
La comprensione e la gestione delle emozioni si impara da bambini, con i “no”, con le regole, con il ritmo nella vita quotidiana. I “no” sono importantissimi. Nel mio lavoro con i genitori, mi trovo spesso di fronte alla paura delle reazioni del figlio ad un “no”, ad una regola. Il “no”, le regole e il ritmo, devono essere sempre applicati con equilibrio e non con rigidità, perché sarebbe come ritrovarsi dalla padella nella brace. Lassismo e rigidità esprimono una inadeguatezza e portano allo stesso risultato: un futuro adulto insicuro ed ansioso!
Quando un genitore si spaventa della reazione di un figlio, anche piccolo, cedendo al bambino che vuole essere immediatamente assecondato nel proprio desiderio (caramella, gelato, telefonino, giocattolo, ecc.), quel bambino, perde la possibilità di avere dei punti di riferimento saldi a cui riferirsi per il resto della vita. A quel bambino non verrà insegnata una regola fondamentale per imparare a regolare le proprie emozioni: il saper aspettare, sapere che c’è un momento per ogni cosa e per ogni situazione.
Quando ad un figlio non si dice “no”, si rischia di illuderlo di potersi gestire da solo. In realtà il figlio inizia a sentirsi perso e quello che perde sono equilibrio ed armonia. Quando i “no” sono troppo rigidi, anche qui si rischia di annullare l’autonomia del bambino e del futuro adulto.
Le emozioni sono importanti
Le emozioni sono molto importanti, sono come i sensi fisici: ci aiutano ad orientarci nelle relazioni e nelle situazioni ambientali. Prima si comincia ad imparare a riconoscerle e ad utilizzarle in modo intelligente ed equilibrato e meglio è. Se questo processo, viene saltato o rimandato troppo a lungo, creerà delle difficoltà nel bambino per potersi realizzare come adulto equilibrato e sicuro di sé.
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