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Le emozioni e la loro funzione

emozioni

Ansia, depressione, paura e rabbia sono emozioni ovvero condizioni emotive scomode da gestire che spesso intimoriscono chi ne fa esperienza. Eppure, questi forti stati emotivi, hanno sempre una funzione, non arrivano a caso come l’esito di un lancio di dadi.

La funzione delle emozioni

E’ importante, per chi le vive spesso e per chi ne è dominato, imparare a capire la funzione delle emozioni. Quando l’ansia, la depressione e la rabbia sono vissuti in quantità “normali” ed in relazione ad eventi specifici (che hanno un inizio ed una fine), svolgono una funzione adattiva, ossia, utile per risolvere quella specifica situazione. Facciamo un esempio. L’ansia che si prova a ridosso di un esame; la depressione che si prova alla morte di una persona cara; la rabbia che si prova quando il vicino di casa usa il trapano alle sette di mattina la domenica.

Diversamente, chi vive l’ansia, la depressione e la rabbia come stati emotivi costanti ed incoerenti rispetto al contesto, sta dicendo altro. In esso è avvenuta la trasformazione in “sintomo”, ossia in “segnale”. Questo vuol dire che c’è qualcosa che sta avvenendo in una zona emotiva più profonda che è stata ignorata. Oppure, che queste modalità, che da emozioni diventano comportamenti, sono stati appresi all’interno della propria famiglia durante la formazione del legame di attaccamento.

Così come il mal di denti è un dolore che segnala che c’è qualcosa di più profondo su cui il dentista dovrà indagare, i comportamenti sintomatici (ansia, depressione e rabbia) indicano che c’è qualcosa di inesplorato della quale la persona è ignara. I sintomi sono informazioni che sta avvenendo uno smisurato tentativo di adattamento.

Come le storie familiari influenzano l’emotività

In psicoterapia si mettono in correlazione le storie familiari con il modo in cui la persona pensa, percepisce, interpreta sé stesso ed il mondo rimandando alla funzione che i sintomi svolgono. I genitori rivestono una importanza fondamentale nello sviluppo del benessere del loro figlio. Essi sono loro gli insegnanti di vita che trasmettono alla prole le “lezioni” per riconoscere il pericolo oppure la sicurezza.

Ansia, depressione, paura e rabbia sono stati d’animo ed emozioni che accompagnano la sensazione di una minaccia. Se i genitori hanno trasmesso ai propri figli delle lezioni disadattive rispetto a quando sentirsi al sicuro oppure minacciati, questi affetti si presenteranno in modo inappropriato e diventeranno un sintomo difficile da comprendere. La capacità di riconoscere un ambiente o un individuo pericoloso da uno rassicurante, può sembrare banale ma non lo è affatto. Nella lontana epoca preistorica, dove hanno iniziato a formarsi i comportamenti d’attaccamento, i pericoli erano chiari; il clan e le figure d’attaccamento erano la salvezza; solo al di fuori c’erano tanti pericoli. Attraverso i nostri articoli vi spiegheremo in che modo oggi l’apprendimento disfunzionale nelle relazioni d’attaccamento rende tante persone infelici.

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