fbpx
Skip to content Skip to footer

CONCETTO DI SÉ, SE’ RIFLESSO, AUTOSTIMA: LE DIPENDENZE

Il concetto di sé è ciò che un individuo pensa di sé stesso. Esso comprende l’identità, che ha
continuità nella coscienza anche quando sogniamo, il senso morale, la sessualità, il valore e
quindi l’autostima
Secondo Carl Rogers esistono in ogni individuo un’immagine di sé ed un sé ideale che possono
essere congruenti o incongruenti. Per sentirsi appagati è necessaria che ci sia una sufficiente
congruenza tra l’uno e l’altro. 
Cooley, nella sua teoria del Sé riflesso, afferma che Il concetto di Sé è l’immagine di
sé stesso che ogni individuo si forma in relazione alle esperienze vissute e alle
interazioni con gli altri, con la famiglia, gli amici e le figure sociali che rappresentano lo specchio
nel quale si riflette la nostra immagine.
Secondo la Teoria dell’Attaccamento, quando lo stile relazionale familiare ha una base
sicura ed ha un buon equilibrio tra l’essere e il fare, il rispecchiamento svolge una
proporzionata funzione di monitoraggio tra il sé dell’individuo e l’altro da sé.
Quando invece, lo stile relazionale familiare ha una base insicura ansiosa ( ambivalente/
invischiato, evitante/ distanziato, disorganizzato/ irrisolto) la credenza su “come gli altri mi
vedono”, assume una rilevanza centrale arrivando a determinare il benessere psicologico
dell’individuo.
Ecco che l’altro sé, assume per la persona un ruolo essenziale attraverso il quale avere una
percezione della propria immagine e soprattutto del proprio valore.
La persona che si vede con il suo “sé riflesso” attraverso gli altri ed ha bisogno di questi ultimi
per ottenere conferme, perde il proprio potere personale, perché decentrato all’esterno,
rendendosi vulnerabile al giudizio altrui.
Inoltre accade spesso che ciò che la persona vede riflessa nell’altro è la proiezione di ciò che la
persona stessa crede di essere e non la realtà oggettiva del pensiero dell’altro: ciò significa che
anche se l’altro rimandasse una immagine positiva, questa non verrebbe presa in considerazione se
non dovesse essere coerente con ciò che la persona stessa crede di sé.
Il bisogno di conferme esterne ed il proprio potere ceduto agli altri, rinforzano la bassa
autostima ed incidono sul benessere psicologico, dando vita a diverse forme di dipendenza che si
basano sulle relazioni e sulla propria immagine e contribuiscono allo sviluppo di disturbi del
comportamento alimentare,
alla nascita di relazioni altamente collusive e tossiche, alla
dipendenza dai social network e dall’opinione dei followers.


SIGNIFICATO DI INTERDIPENDENZA TRA PARTNER
L’interdipendenza tra partner è un dato di fatto: siamo attaccati emotivamente e dipendenti
affettivamente dal partner che offre sicurezza e protezione, in modo simile a quando eravamo
bambini verso il nostro genitore. Nella mia esperienza come psicoterapeuta, invito sempre i
pazienti a riconoscere la familiarità tra il partner ed uno o entrambi i genitori.
La natura emotiva del legame è molto simile, siamo attratti da ciò che conosciamo, perché ciò che
è familiare rassicura. I problemi nascono quando, dalla relazione con il genitore si è sviluppato un
vuoto interiore, un bisogno insoddisfatto che si ricerca nell’altro. Un vuoto d’amore
generalmente cerca ed incontra un altro vuoto d’amore, due vuoti che cercano di svolgere

un’impresa impossibile: riempirsi reciprocamente. Da questa impresa impossibile, nascono diversi
livelli di sofferenza all’interno della coppia, alcuni dei quali oltre a creare una vera dipendenza,
portano anche violenza e abusi.
Il vuoto d’amore incolmato, porta a ricercare amore nell’altro da sé, il più delle volte senza
trovarlo.

.
COME USCIRE DAL VUOTO D’AMORE INCOLMATO
L’amore cura e guarisce le ferite, ma spesso la prima persona a non amarsi è proprio chi prova
quel vuoto: se tu, lettore e lettrice, provi quel vuoto, prova ad osservare il modo in cui ti tratti e ti
parli interiormente e poi osserva il tuo comportamento. La maggior parte delle volte vedrai che il
primo o la prima a non amarti sei proprio tu. È quello che hai appreso dalla tua relazione
primaria, dai tuoi insegnanti di vita, che ti hanno trasmesso ciò che a loro volta hanno appreso
dai loro genitori. Perché facciamo parte dell’albero generazionale dal quale siamo generati e dal
quale ereditiamo, oltre alla genetica ed all’apparenza fisica, anche epigenetiche modalità di
interpretare il mondo, miti, credenze, copioni e mandati, risorse e carenze.
Su questo vuoto d’amore, si può lavorare, con l’aiuto di uno psicoterapeuta, da soli ed insieme
al proprio partner, per affrontare congiuntamente il dramma dell’attaccamento e del distacco
emotivo
, dei conflitti e delle incomprensioni e della sofferenza che si protrae nella pretesa che
l’altro ci guarisca.

Dott.ssa Paola Fraschetti

BIBLIOGRAFIA:
 Ainsworth M,D.S.. Blehar M.C., Waters E. e Walls S. (1978). Patterns of
attachment: A psychological study of the Strange Situation, Lawrence Erlbaum
Associates Publishers, Hilldale.
 Attili Grazia. L’amore imperfetto. (2012). Società Editrice il Mulino. Bologna
 Bowlby, J. (1982). Costruzione e rottura dei legami affettivi, Raffaello Cortina
Editore, Milano.
 Bowlby, J.(1983). Attaccamento e perdita, Vol. 3: La perdita della madre,
Boringhieri, Torino.
 Bowlby, J.(1989). Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria
dell’attaccamento, Raffaello Cortina Editore, Milano.
 Carli, L.(1995). Attaccamento e rapporto di coppia, Raffaello Cortina Editore,
Milano.
 Cotugno, A., Intreccialagli, B. (a cura di) (1994). La coscienza e i suoi disturbi,
Melusina Editrice, Roma.
 Hughes D. A. “L’attaccamento nella terapia familiare” Borla – 2011
 Liotti G. Farina B. “Sviluppi traumatici”, Benedetto Farina. Raffaello Cortina Editore,
Milano- 2011
 Loriedo C. Picardi A. “Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria
dell’attaccamento” FrancoAngeli – 2017
 Johnson Sue “ Stringimi forte” Raffaello Cortina Editore
 Onnis L. “Corpo e contesto, terapia familiare dei disturbi psicosomatici” NIS – 195

 Selvini Palazzoli “I Giochi psicotici della famiglia” Raffaello Cortina Editore 1988
 Vittori M.L. “Guida al paradigma relazionale” FrancoAngeli – 2014
 Whitaker C.A. e Bumberry W.M. “Danzando con la famiglia” Casa Editrice
Astrolabio – 1989

Leave a comment

Go to Top