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Il narcisismo

narcisismo

In questo articolo cercherò di descrivere un concetto del quale si parla molto: il narcisismo. L’intenzione è quello di aiutare le persone coinvolte in un gioco relazionale doloroso e a volte pericoloso, a riconoscersi, a non sentirsi più sole e a chiedere aiuto terapeutico, per se stessi e quando è possibile, per la coppia. Voglio sottolineare che, al di là di ogni schematica descrizione di un comportamento più o meno patologico, non ci sono solo comportamenti stereotipati, ma persone con la propria unicità e con innumerevoli risorse.

Il Disturbo Narcisistico di Personalità è assai frequente, condiziona le vite di molte persone, delle loro famiglie, dell’ambiente in cui vivono. Il narcisista è spesso una persona di successo che suscita ammirazione e desiderio di emulazione, come uno sportivo, un attore famoso, un politico, un cantante, un artista. Nonostante la loro frequente piacevolezza, chi si trova a rapportarsi con un narcisista sa bene quanto sia difficile avere una relazione con lui. Nella maggior parte dei casi le persone con un disturbo narcisistico di personalità, sono incapaci di realizzare rapporti umani basati sulla reciprocità e sull’empatia, una incapacità che si riflette sfavorevolmente sul loro prossimo.

“Le persone narcisiste sono braccate da quattro fiere – la paura, la rabbia, l’invidia, la vergogna – e vivono in un clima di costante confronto con gli altri, alcuni sentendosi irrimediabilmente inferiori, altri sprezzantemente superiori, i più oscillando nella tortura di questa altalena.” (Massimo Lingiardi)

Narcisismo: una condizione psicologica e culturale

Con il termine “narcisismo”, in psicologia si intende una condizione psicologica, definita disturbo di personalità”, caratterizzata da un investimento esagerato nella propria immagine a discapito dei valori del sé, come integrità, padronanza, dignità.

La prospettiva culturale vede il narcisismo come una sopravvalutazione della forma e dell’immagine a discapito dei valori umani: la forma, il prestigio, il potere occupano un posto di rilievo a discapito di valori più elevati come la saggezza.

“Noi modelliamo la cultura secondo la nostra immagine e a nostra volta siamo modellati dalla cultura” (A. Lowen- “Il narcisimo” p.9)

Come incide la mancanza dei bisogni fondamentali sulla formazione del narcisismo

La famiglia ha una grande influenza sulla formazione dei significati profondi che formano una personalità. Ad esempio, il narcisismo di uno o di entrambi i genitori investe inevitabilmente il figli: “ Io sono speciale: anche tu figlio mio, devi essere speciale.”

Secondo Young, l’effetto dell’inefficace soddisfacimento dei bisogni di sicurezza, affetto, autonomia, valorizzazione, espressione di sé e contenimento, fondamentali nel bambino, produce lo sviluppo di tre schemi disadattivi precoci sostanziali come base del narcisismo: “pretesa”, “deprivazione emotiva”, “inadeguatezza/vergogna”. (Young&Flanagan, 1998; Young Klosko& Weishar, 2003)

Narcisismo primario e secondario

Il narcisismo è detto “primario” come tappa naturale ed imprescindibile dello sviluppo dell’essere umano. Il narcisismo primario è il momento in cui il bambino ha bisogno di concentrare l’energia libidica sul proprio io, per acquisire un’immagine unificata di sé e del proprio corpo, prima di passare ad investirla su relazioni esterne.

Il disturbo narcisistico di personalità (narcisismo secondario), implica nella persona che ne soffre, un ripiegamento su di sé, nel tentativo di recuperare l’unico momento di benessere emotivo: quello della sua vita fetale. Questo richiudersi su sé stesso gli impedisce di vedere l’altro come un individuo a sé, ma lo percepisce come proseguimento di sé.

Il narcisismo è ormai anche donna

Prima della rivoluzione sessuale e del femminismo, il narcisismo era un primato decisamente maschile, da allora il comportamento narcisista nelle donne è in espansione, così come lo è nel sistema coppia. Zygmunt Bauman definisce i nuovi rapporti come “liquidi”, rapporti “usa e getta”, caratterizzati dal soddisfacimento di sé, dal proprio benessere, in cui uomini e donne sono speculari ed entrambi tendono a prendersi ed a lasciarsi con estrema facilità.

Le sfaccettature del narcisismo

Il narcisismo sano

Il narcisismo non è sempre negativo, in persone equilibrate e con base sicura, è un ingrediente ben dosato. Comunemente è definito come “amor proprio”.

Il narcisismo sano è caratterizzato da una buona e stabile autostima, dalla consapevolezza e dalla sicurezza del proprio valore, la persona si sente appagata in modo equilibrato ed armonico dalle proprie capacità e dai risultati brillanti. La persona con un livello sano di narcisismo, si relaziona con l’altro senza rivalità e senza invidie, vive la gioia di sé e dell’altro, esprime equilibrio tra il bisogno di riconoscimento e la capacità di farne a meno, la capacità di accettare ed utilizzare positivamente i feedback degli altri e di provare gratitudine.

Il narcisismo patologico

Il comportamento narcisista patologico nasce sulla “ferita narcisistica”: il proprio sé è stato ferito, durante l’infanzia e l’adolescenza, profondamente nella sua dignità, nella possibilità di essere autentico, di “andare bene così”, di dover rispondere alle aspettative dei familiari che lo volevano “perfetto”. Le ferite sono di due tipi: quella dell’umiliazione, che produce un narcisismo fragile (covert), la seconda che produce il narcisismo arrogante (overt), deriva dalla ferita dell’esaltazione del proprio figlio da parte dei genitori che su di lui hanno grandi aspettative, che lui non può deludere. Il bambino è ritenuto perfetto e deve esserlo per forza, diventa “Sua Maestà il Bambino”, ma paga il prezzo carissimo di non poter contattare la propria autenticità: il vero sé.

Di base, entrambe le modalità vivono un profondo senso di inadeguatezza, di non valore di insicurezza, nascoste dietro la difesa della presunzione, dell’arroganza e dell’antipatia, la formalità, caratteristiche che rendono impossibile alla persona con questo disturbo di personalità essere empatica, entrare in intimità con se stessa e con l’altro.

Il narcisismo fragile (covert)

Il narcisismo fragile manifesta dinamiche non facilmente riconoscibili come narcisistiche, la persona è percepita dall’esterno come sensibile, insicura, fragile. Perché i comportamenti sono gentili, di devozione, covano al loro interno il bisogno di riconoscimento da parte dell’altro e brillano di luce riflessa. Il narcisismo fragile si poggia sul sentimento di vergogna DI NON ESSERE DOTATO delle caratteristiche che lo renderebbero più importante ed originale, “speciale”, agli occhi dell’altro. Il sé è riflesso nell’altro ed attende sempre conferme, tuttavia desidera sentirsi e da qualche parte si sente grandioso, esprimendo un “falso sé”. Il narcisista fragile è terribilmente vulnerabile alla critica e tende ad idealizzare l’altro, si svaluta continuamente autodefinendosi incapace. Si rioete spesso “non ce la farò mai”, “Non sono in grado “, Non sono abbastanza preparato”.

Il narcisismo arrogante (overt)

Il comportamento del narcisista arrogante (overt) è caratterizzato da sentimenti di grandiosità, di onnipotenza, pretesa, svalutazione dell’altro. Il narcisista overt ha un nucleo di fantasie di, onnipotenza fantasie di successo, di pretesa che richiedono pubblico e la pretesa di avere diritti e privilegi. Può emergere anche in una fase successiva a quella dello sviluppo, a causa, ad esempio del livello professionale raggiunto. Il sentirsi “speciale” gli fa credere di dover essere trattato in un modo speciale. E’ incapace di essere empatico e di utilizzare i feedback degli altri per regolare la propria autostima ma solo come elemento riflettente.

Lorna Smith Benjamin sintetizza così il disturbo di personalità narcisistico: “ Si riscontra una estrema vulnerabilità di fronte alle critiche o al fatto di venir trascurati, oltre che ad un forte desiderio d’amore, di sostegno, di rispetto e d’ammirazione da parte degli altri. La posizione di fondo è di amore incondizionato per la propria persona e di presunto controllo sugli altri. Se viene meno il sostegno o se ci sono segni di mancanza di perfezione, a considerazione di sé precipita verso una feroce autocritica. Del tutto incapace di empatia, questo tipo di persona tratta gli altri con disprezzo e si ritiene superiore e al di sopra del comune.” (Diagnosi interpersonale e trattamento dei disturbi di personalità- ed. Las Roma, p.181)

Conclusioni

Purtroppo, è raro che chi soffre di un Disturbo Narcisistico di Personalità decida di iniziare un percorso terapeutico, se lo fa, è spesso costretto da una situazione contingente che mina le sue sicurezze, come la perdita del prestigio o della potenza sessuale, oppure convinto da qualcun altro, come dal partner. La relazione terapeutica è fondamentale per aiutare la persona narcisista ad entrare in contatto con i propri stati emotivi, come la tristezza, ed aiutarla ad entrare poi in contatto con gli stati emotivi degli altri, fino a riuscire a creare migliori relazioni interpersonali dove poter costruire e potenziare l’autostima, quella autentica.

Bibliografia

Lingiardi V. “Arcipelago N.” Giulio Einaudi Editore

Lowen A. “Il narcisismo” Universale economica Feltrinelli

Kernberg Otto F.“Narcisismo, aggressività e autodistruttività” nella relazione psicoterapeutica – Raffaello Cortina Editore

Telfner Umberta- “Ho sposato un narciso” – Castelvecchi

Carcione A., Semerari A. “ Il narcisismo e i suoi disturbi”Erickson

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