La Sindrome dello Yo-Yo è molto frequente: si tratta di una continua oscillazione, anche importante, del peso corporeo.
Il ripetersi nel corso degli anni, della fluttuazione del peso tra perdita e recupero può portare diverse conseguenze come la ridistribuzione del grasso corporeo, l’accumulo di massa adiposa a discapito della massa magra e quindi dei muscoli, la diminuzione del metabolismo basale.
Diverse ricerche concordano nel ritenere che i soggetti affetti da “sindrome dello yo-yo” vadano incontro a disturbi del comportamento alimentare, per tentare di controllare il peso, impresa diventata ardua a causa delle conseguenze delle oscillazioni.
Sembrerebbe inoltre che un peso corporeo non stabile, soggetto a continui sbalzi, possa rappresentare un importante fattore di rischio per le malattie cardio-vascolari.
COSA SI CELA DIETRO LA SINDROME DELLO YO-YO
La Sindrome dello Yo-Yo può iniziare con una dieta eccessivamente restrittiva, spesso “fai da te”, che consente una forte perdita di peso in breve periodo che favorisce sentimenti di euforia ed orgoglio.
Una dieta esageratamente restrittiva non può essere mantenuta a lungo e spesso, le persone saltano il periodo di transizione tra la dieta ed il ritorno ad una normale alimentazione bilanciata.
Le persone tornano repentinamente ad un regime alimentare normale, riacquistando velocemente il peso perduto con diversi chili in più, provando così frustrazione e sensi di colpa che per una reazione paradossale, inducono a mangiare ancora di più, aggravando ulteriormente la situazione.
A questo punto, inizia il circolo vizioso dello Yo-Yo: un “sali e scendi” continuo di peso corporeo.
Spesso le persone che soffrono o hanno sofferto di questa sindrome, hanno sperimentato ogni dieta esistente al mondo, si sentono e si credono esperti di alimentazione, iniziano lunghi anni di alternanze tra diete auto prodotte e pellegrinaggi presso diversi nutrizionisti e dietologi. Si assiste nel tempo, ad un progressivo aumento di tessuto adiposo associato ad una diminuzione dell’ autostima e frustrazione.
L’aspetto psicologico del “weight cycling syndrome” o sindrome dello yo-yo, esprime una complessità emotiva non risolta e non vista, spesso di profondo annientamento di sé; riguarda un meccanismo di spostamento, dove il valore di sé si misura attraverso il giudizio inesorabile della bilancia. L’ascolto delle proprie emozioni, delle proprie motivazioni profonde, diventano il cuore dell’intervento di sostegno psicologico e nutrizionale personalizzato attraverso la nostra equipe multidisciplinare.
IL LAVORO DI EQUIPE PSICOTERAPEUTA/NUTRIZIONISTA: PAOLA E GLORIA
Nonostante la distanza, grazie ad internet, lavoriamo insieme da diversi anni con persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare.
Da tempo ormai abbiamo constatato l’aumento esponenziale della domanda di programmi nutrizionali in specifici periodi dell’anno, come quelli che anticipano o seguono le vacanze estive, quelle natalizie o quelle pasquali.
Durante questi periodi di festa, infatti, alcune persone si lasciano andare ai piaceri del cibo, per poi riprendere in mano le redini successivamente con l’intento di perdere il peso guadagnato. Questo non accade solo nel nostro contesto professionale: studi scientifici confermano, che alcune persone prendono peso in maniera significativa durante le vacanze.
Nello specifico, si tratta di quelle persone che si preoccupano eccessivamente e costantemente del proprio peso e del proprio aspetto fisico, che tendono a limitarsi nei confronti di cibi particolarmente saporiti e tipici delle festività, e non solo, per poi mangiarne in grande quantità con successivi sensi di colpa, in una continua battaglia col proprio peso corporeo ed il circolo vizioso della sindrome dello yo-yo, attraverso nuove tipologie di diete per poi fallire ancora e poi ancora.
Se ti risuonano le nostre parole e senti di mettere in atto il comportamento che abbiamo appena descritto, abbiamo dei suggerimenti importanti da offrirti.
Prima di tutto è necessario cambiare il modo di pensare “tutto o niente” e di prendere in considerazione l’idea che la parola “dieta” debba essere sostituita con “stile di vita”, un approccio sano e costante al rapporto con il cibo, equilibrato e gustoso: per questo è necessario il nutrizionista. Il confronto e il dialogo con questa figura professionale sono fondamentali per prendere in considerazione non solo gli aspetti strettamente nutrizionali, ma anche tutti quelli che incidono sul nostro modo di mangiare, tra cui l’educazione alimentare, l’organizzazione delle giornate, la convivialità e il legame con l’emotività presente e passata.
Per la nostra esperienza, la persona potrebbe beneficiare inizialmente di un’organizzazione più schematica e guidata, ad esempio in caso di abbuffate o di forte disordine alimentare, oppure sin da subito di un approccio più flessibile, che dia la possibilità di strutturare la propria giornata alimentare in base alle proprie necessità, non solo in termini qualitativi, ma anche quantitativi.
In alcuni casi è fondamentale lavorare anche sui pregiudizi alimentari: conoscere il cibo non solo allontana la paura verso alimenti che riteniamo essere “ingrassanti”, ma ci fa capire l’importanza della loro presenza nella nostra alimentazione, sia da un punto di vista biochimico e metabolico, sia da un punto di vista emotivo. Le consulenze nutrizionali guidano la persona a un miglioramento graduale ed efficace della gestione alimentare, per consentirgli/le di raggiungere equilibrio e autonomia nel rapporto col cibo e nella gestione alimentare.
“Senza sensi di colpa” è il modo per iniziare a scindere il cibo da significati emotivi, dal vedere il proprio corpo come simbolo della propria autostima: per questo è necessaria la psicoterapia.
Il nostro approccio si basa sulla persona, sulla sua unicità: sia dal punto di vista della nutrizione, sia dal punto di vista della psicoterapia.
- Il percorso nutrizionale è altamente personalizzato e terrà in considerazione i vari aspetti della gestione alimentare, non solo da un punto di vista strettamente nutrizionale, ma anche organizzativo, dei gusti personali e delle scelte alimentari. Sosterrà la persona a ritrovare il proprio equilibrio con il cibo, la percezione fame-sazietà e a migliorare lo stile di vita. Il percorso ha l’obiettivo di educare la persona al raggiungimento di un’alimentazione sana, flessibile e per questo sostenibile nel tempo, non privativa né condizionata da pregiudizi alimentari.
- Il percorso di psicoterapia è centrato sulla persona, sul significato emotivo e sulla funzione che ha assunto il cibo e quindi comprendere le cause ambientali e relazionali che hanno dato vita a questo comportamento, favorire l’integrazione del sé e l’intelligenza emotiva, accrescere l’autostima.
Se avete intenzione di iniziare questo percorso con noi, potete scriverci ai nostri contatti che trovate nei rispettivi siti web: www.paolafraschettipsicologa.com e www.gloriarossetto.com
Articolo scritto da Paola Fraschetti e Gloria Rossetto
(La nutrizionista e biologa Gloria Rossetto svolge la professione a Milano, a Treviso, a Locate di Triulzi (MI), a Saronno (VA) e online. Organizza, inoltre, sia privatamente sia per le aziende, corsi e seminari di educazione alimentare.)