Tra gli eventi traumatici della vita, il trasloco è la terza causa di stress psicologico. La letteratura scientifica parla di esaurimento psicofisico e di disorientamento esistenziale (Selye, 1984).
Ovviamente non per tutti è così. C’è chi ama il cambiamento e desidera spostarsi con entusiasmo dal luogo in cui vive, con la percezione di vivere una rinascita più che una perdita. Altri, invece, essendo legati al luogo in cui si vive e amando le abitudini, temono i cambiamenti ed hanno minori capacità di adattamento. Il trasloco diventa, in questi casi, fonte di stress.
La casa come luogo dell’identità personale
Il trasloco rappresenta un cambiamento molto importante, segna l’inizio di un nuovo periodo di vita (a volte agognato, a volte temuto) e quindi anche la fine del precedente periodo, vissuto in un ambiente conosciuto e familiare.
La casa rappresenta il luogo nel quale troviamo sicurezza e identità personale: lasciarla rappresenta un vero e proprio lutto e, come tutte le esperienze luttuose, esige la sua elaborazione. Lasciare la casa nella quale si è vissuti fino al momento del trasferimento, tocca l’identità personale, andando a ridurre il benessere, come dimostra uno studio del 2016 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27936438/
La riduzione del benessere dopo un trasloco, non avviene in tutte le persone, perché dipende dalla capacità personale di adattarsi al cambiamento.
Il cambiamento: come gestire l’ansia
Parlando in termini evoluzionistici, dal punto di vista dei sistemi motivazionali di sicurezza e di minaccia, il cambiamento rappresenta un pericolo, perché ci colloca in un ambiente sconosciuto, dove vengono a mancare i punti di riferimento prevedibili e conosciuti ed il corpo si attiva mandando segnali di allarme. La reazione di allarme, è un comportamento epigenetico, normale e adattivo, che ha permesso alla nostra specie di sopravvivere per milioni di anni, perché ci prepara ad affrontare eventuali pericoli.
L’ansia che si attiva con il trasloco ha quindi a che fare con la paura di non riuscire ad organizzare gli aspetti pratici, faticosi e complessi; spesso la paura è causata dall’incertezza della vita nella nuova casa.
Quando l’ansia è regolata e rientra dopo un breve periodo, parliamo in una normale reazione allo stress del cambiamento, come descritto prima. Un aspetto che invece può considerare la richiesta di aiuto dallo psicoterapeuta, è quando l’ansia e l’incapacità di adattamento, si protraggono nel tempo.
Consigli per vivere “bene” il trasloco
- Programmazione. In generale programmare ci aiuta a tenere sotto controllo i livelli di stress. Ad esempio, trasferire le utenze, predisporre la disposizione dei mobili nella nuova casa, riempire gli scatolini secondo un ordine che ci permetta di individuare subito il loro contenuto, buttare le cose che non utilizziamo.
- Guardare il positivo. Riuscire a concentrarsi sugli aspetti positivi del cambiamento, facendo i conti con la fatica, ma cercando di avere lo sguardo sul “bicchiere mezzo pieno”: nuove prospettive, miglioramenti, nuove conoscenze…
- Accettare l’aiuto. Se ci rendiamo conto che il trasloco risulta troppo faticoso, è importante chiedere aiuto ad amici, familiari, vicini. Oppure valutare se investire del denaro e rivolgersi ad aziende specializzate in traslochi.
- Prendersi una pausa. Staccare qualche giorno dopo il trasloco ci permette di riprendere energie. Ricaricare le pile serve per affrontare la nuova fase di vita con maggiore forza.
- Essere comprensivi con sé stessi. Il trasloco causa molto stress: non chiediamoci troppo durante il cambio casa. Fare una lista delle priorità (impegni, scadenze, attività) è fondamentale per non sovraccaricarsi troppo in una fase già delicata.
- Avere pazienza. Ogni grande cambiamento prevede una fase di adattamento, fisiologica e naturale. Proprio per evitare di auto- biasimarsi o giudicarsi negativamente, è utile concedersi alcuni mesi di tempo, circa 6, sapendo che sono i mesi più difficili e che è normale avere dei “momenti no” durante questa fase.
- Imparare una tecnica di rilassamento. Respirazione, mindfulness , yoga… sono numerose le tecniche che aiutano a rilassarsi e ad aumentare la sensazione di calma. In una fase di vita caotica come il trasloco, è vantaggioso ritagliarsi dei momenti per ritrovare dentro di sé stabilità e calma.
- Ascoltarsi. Se compaiono sintomi forti come continui sbalzi d’umore, battito cardiaco accelerato, incapacità di concentrazione, insonnia, ansia forte, sono segnali che potrebbe servire un aiuto psicologico.
Bigliografia
The stress of life, McGraw-Hill Selye H., 1984,
“L'evoluzione delle emozioni e dei sistemi motivazionali. Teoria, ricerca, clinica” D Giovanni Liotti, Giovanni Fassone, Fabio Monticelli – Raffaello Cortina Editore Luglio 2017
Colpire lo stress: il coping. Teorie, ricerche, strumenti di Francisco J. Fiz Perez, Andrea Laudadio Franco Angeli 2016
Valutare la resilienza. Teorie, modelli e strumenti Andrea Laudadio, Lavinia Mazzocchetti, Francisco J. Fiz Perez – Carocci 2011